Presentazione dell'ambasciatore valenciano

Il Foscari, dopo lungo peregrinare per le calli, raggiunse il palazzo.

L'aria fredda tagliava il viso, per nulla mitigata da quel pallido sole novembrino.

Accompagnato dal solito Volodia, varco' le porte e si fece avanti verso i commessi.

Sono Berengario Foscari - disse guardandoli - novello ambasciatore in codeste terre, per volontà e per conto del Regno di Valencia.

Poi si rivolse sussurando al proprio servitore:

"Qui vedi di non rubare nulla, o ti spezzo il collo"

"Ma chi vi hanno mandato a ricevervi? Il giullare di corte?" chiese Volodia con fare sconcertato.

L'ambasciatore rispose a labbra ferme, senza guardarlo e seguendo con gli occhi l'incedere del ciambellano:

"Lascia perdere... è mio cugino...purtroppo i parenti non si scelgono"

Lo lasciò avvicinare, quindi: "Caro barone, che piacere ritrovarvi! In splendida forma...e anche di ottimo umore vedo..." e gli andò incontro sorridendo.

"Eccellenza, permettetemi... Vi consegno questa missiva privata del Console in Italia, riguarda un increscioso incidente occorso di recente."

Porse la lettera al Ciambellano


"Lo stesso Console ritiene che sarebbe fatto gradito se avrete agio di  nominare un vostro ambasciatore presso il Regno di Valencia, al fine di avere una più proficua e stretta collaborazione fra le due Nazioni.